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Scritto da Piero Gargiulo

Il conservatorio "G. Frescobaldi" tra cronaca e storia

 

[...] per l'unico fine di formare allievi di suono e di canto.

Le vicende, che dal 1870 (quando in Ferrara viene pubblicamente attivato il "Liceo o Istituto Musicale") preparano, delineano e disciplinano il profilo istituzionale dell'attuale Conservatorio appaiono animate da un chiaro intento didattico-artistico: "l'insegnamento pubblico (...) con carattere pratico-professionale".

A tale finalità, già ben prima della data ufficiale, si correla l'insieme di quegli eventi che i documenti ferraresi provvedono puntualmente a registrare, assicurando alle origini del "Frescobaldi" almeno un altro cinquantennio di memoria storica: 1"incarico conferito nel 1821 a Gaetano Zocca, quale precettore del primo "alunnato" gratuito di violino; la ratifica, nel 1828, della nomina di "maestro concertatore e primo violino" per il successore di Brizio Petrucci (che tale titolo aveva onorato al Teatro Comunale, espletando a un tempo gli oneri di maestro di cappella della Cattedrale); i progetti - entrambi respinti dalle autorità municipali nel 1837 e nel 1845 - relativi rispettivamente alla formazione di una Scuola Comunale di canto e di una Scuola di Musica affidata a quattro insegnanti; l'istanza risolutiva, finalmente approvata nel 1846, per "tre professori (...), un primo violino, un capobanda, un maestro di canto e pianoforte" che assolvessero le rispettive funzioni per l'orchestra del Teatro, per i fiati della banda cittadina e per i coristi dello stesso Teatro, con l'obbligo disottostare alle specifiche norme della neo-istituita "Scuola di Magistratura Comunale".

Fonte privilegiata a qualificare il nuovo organico, che concorre ad una prima sostanziale distinzione dei servizi (per gli archi, per i fiati, per il coro), fu nel ventennio successivo la rinomata Accademia Filarmonica, attiva dal 1819 per merito dello stesso Zocca. Oltre ad agevolare l'operato del Comune con un proprio ulteriore regolamento (redatto nel 1856) per maestri e allievi e a fornire alla Scuola i primi insegnanti (Nicola Petrini Zamboni per gli archi, Lorenzo Barbirolli per canto e pianoforte, Carlo Mornasi per i fiati) l'Accademia non cessa di impegnarsi a favore della formazione di un Liceo, avvallando la disponibilità di altri insigni precettori (i violinisti Ferrarini e Sarti, il violoncellista Baldini, i maestri di banda Cagnoni e Cristiani, per citarne alcuni) e promuovendo tra il 1867 e il 1868 i lavori di una Commissione artistica preposta a sovrintendere la nuova istituzione. Di qui, nel 1869, l'attivazione dell'iter giuridico-amministrativo e l'"Avviso", il 15 gennaio 1870, relativo all'apertura del "Liceo o Istituto Musicale" (con ammissione degli allievi "previo esame"), corredata l'anno seguente dal "primo esperimento", ovvero dal saggio-concerto inaugurale che sigla il pubblico esordio davanti alla cittadinanza ferrarese.

Determinante, nel quarantennio successivo, è l'apparato normativo che gradualizza le finalità del nuovo ordinamento didattico, mirando a separare le specifiche mansioni dell'insegnamento dall'attività per la banda o per il Teatro, con relativa distinzione degli stipendi. La sequenza cronologica dei provvedimenti più significativi chiarisce l'estrema funzionalità dei nuovi intenti:

1872 elezione del primo direttore (e "maestro di canto") Timoteo Pasini, formazione di sette scuole di strumento (accentrate per famiglie di archi, legni e ottoni) e di una di teoria e solfeggio;
1874-1888 successione di quattro direttori (Francesco Renone, Fortunato Magi e, ad interim, Stefano Gobatti e Filippo Sangiorgi) alla guida dell'Istituto, che assume l'intestazione provvisoria di "Scuole Comunali di Musica"; primo consistente nucleo degli allievi frequentanti (quasi un centinaio) e prima distribuzione dell'orario, diversificato per materie; soppressione della scuola di canto corale, per carenza di "risultati soddisfacenti";
1890-1900 pareggiamento delle due scuole di violino, con assegnazione di identico numero di allievi (dieci) e loro istruzione affidata ad un unico insegnante; denominazione - nel 1894 - di "Istituto Musicale Frescobaldi"; obbligo per il direttore (Giovanni Minguzzi dal 1894) di insegnare canto corale; abolizione della scuola di oboe ("per scarsità di allievi") e sua assimilazione a quella di clarinetto; unificazione, nel 1898, delle scuole di tromba e trombone e istituzione, nel 1900, della scuola di "bel canto"; incremento del numero di allievi (127 nel 1900);
1902-1910 attivazione della scuola di "Elementi d'Armonia" (1902) e direzione assunta nello stesso anno da Pellegrino Neri; reintroduzione di canto corale, affidato a Vittore Veneziani; istituzione, nel 1905, della scuola di pianoforte, rinnovata autonomia delle scuole di oboe e clarinetto, unificazione di canto corale a teoria e solfeggio e di violino a viola, soppressione di "bel canto"; oneri direttoriali assegnati nel 1905 ad Alessandro Peroni e, a partire dallo stesso anno, prima effettiva articolazione della durata dei corsi per materie principali (otto anni per pianoforte e archi, sei per legni e contrabbasso, cinque per tromba e trombone) e complementari (tre per teoria e solfeggio, due per armonia); istituzione, nel 1909, della scuola di strumentazione per banda (gestita dal direttore) e, nel 1910, di armonia principale; nuova distribuzione, sempre nel 1910, degli anni di studio (nove per pianoforte e archi, sette per flauto e legni, sei per tromba e trombone) e dell'orario settimanale (compreso tra le venti ore per l'armonia principale e le sedici per gli ottoni).

Ulteriori impulsi all'indirizzo riformistico (come l'importante decisione di "prorogare la Scuola Frescobaldì" per il decennio 1910-1920 e, dal 1916, il definitivo disciplinamento dell'organico di materie e docenti) trovano nella direzione di Gilfredo Cattolica (assunta nel 1910 e destinata a protrarsi per oltre un quarantennio) un'inesauribile fonte di impegno, che ne valorizza la figura e l'esemplare servizio.

Oculate capacità decisionali e spiccato fervore artistico, appassionato vigore didattico e alta professionalità consentono al "Frescobaldi" di consolidare le competenze di ruolo, sfidando l'incertezza destabilizzante provocata dai due conflitti mondiali e incrementando la propria acquisita integrità istituzionale. Basti qui ricordare, in onore a Cattolica, l'entità delle principali iniziative:

1931-32 istituzione di un corso di contrappunto e fuga (ad integrazione di armonia principale) e definitiva configurazione dei "Corsi complementari obbligatori tecnici e letterari" (tra cui s'introduce Storia della musica), in osservanza alle norme per il pareggiamento degli Istituti musicali stabilite dal decreto del 1930;
1937 trasferimento dell'Istituto nei locali dell'ex Ospedale di Sant'Anna (con una nuova sala di concerti) a conclusione del lungo iter che aveva caratterizzato i vari spostamenti di sede, dall'ex Convento delle Missioni in via Savonarola (1870) a Palazzo Schifanoia (1885) e all'ex Convento delle Martiri in via Roverella (1893);
1938 saggio-concerto (allestito al Teatro Comunale) di allievi e docenti di tutte le scuole di strumento, impegnati inun vasto programma di repertorio barocco, classico, romantico e contemporaneo (da Corelli a Rota);
1939 inaugurazione dell'Auditorium (coro e orchestra diretti da Cattolica), concepito e realizzato con scrupolosi criteri di edilizia acustica;
1940-41 pareggiamento dell'Istituto ai "Regi Conservatori", separazione degli oneri di direzione dall'insegnamento del pianoforte e istituzione di premi per gli alunni più meritevoli;
1948 cerimonia ufficiale, per la collocazione della statua di Frescobaldi (offerta dal senatore Vittorio Cinti) sulla facciata del Conservatorio, ove si trova attualmente;
1951-52 istituzione della scuola di Canto (ramo cantanti), quale ultimo contributo di Cattolica prima del suo congedo, dopo oltre quarant'anni di direzione.

Una proficua continuità, arricchita dal carisma individuale e dalle attestate doti professionali, qualifica nel successivo ventennio l'operato di Riccardo Nielsen (direttore dal 1952), con cui viene degnamente a completarsi l'evoluzione didattico-istituzionale del "Frescobaldi": dalle finalità originarie ("sorto per alimentare le forme attive del teatro e della banda") alle sempre più produttive mansioni a beneficio della vita musicale cittadina, con ampia e molteplice promozione di attività artistica. Si ricordino, promosse da Nielsen, le numerose esecuzioni dedicate all'opera secentesca (di cui egli fu apprezzato revisore) di scuola fiorentina, veneziana e romana - con la Dafne di Gagliano, la Coronatione di Poppea di, Monteverdi, la Catena d'Adone di Mazzocchi, l'Ercole amante di Cavalli - e a certe celebri pagine di repertorio protosettecentesco, quali l'intreccio scenico-musicale Arianna di B. Marcello e l'oratorio La conversione di S. Guglielmo d'Aquitania di Pergolesi.

La sovrintendenza del Teatro Comunale di Bologna (1946-1950) e la collaborazione con Dallapiccola, con gli approfonditi studi sull'opera di Schönberg e sulla tecnica seriale, valorizzano ulteriormente il curriculum ferrarese di Nielsen fino al 1976, quando Alfredo Gorzanelli gli subentra nell'incarico, onorandosi già l'anno successivo di accogliere il provvedimento che decreta la statalizzazione del Conservatorio e che ne retrodata la decorrenza giuridica al 1 ottobre 1970. Di qui, sotto la nuova direzione di Gorzanelli, la sequenza più recente di iniziative e avvenimenti, tra cui si segnalano:

1977 istituzione degli Appuntamenti con la musica, ciclo di concerti gestito dai docenti di Conservatorio e destinato a riconfermarsi annualmente fino ai nostri giorni;
1978-79 organizzazione del ciclo didattico "Incontro con lo strumento", curato da Giordano Tunioli;
1980 allestimento al Teatro Comunale dell'opera buffa Domanda di matrimonio di L. Chailly (a celebrare il 60° compleanno dell'illustre compositore ferrarese) e di una serata all'Auditorium in onore di Nielsen, interamente dedicata a suoi lavori dodecafonici;
1982 costituzione di un'orchestra di allievi del Conservatorio, con impegni programmati a Ferrara, e in altre città italiane;
1984 esecuzione a Chioggia dell'oratorio Extrema Dies di Vittore Bellemo, con il contributo orchestrale di allievi e docenti del gruppo bolognese "Euridice" per il coro, sotto la direzione di Gorzanelli;
1985 allestimento al Teatro Comunale dell'opera per ragazzi Il re che doveva morire (musiche di Tunioli), con il prezioso supporto didattico-operativo offerto dall'Istituto d'Arte "Dosso Dossi"; installazione dell'organo (commissionato ai F.lli Ruffatti di Padova) nell'Auditorium, con relativo collaudo tecnico-acustico e sua inaugurazione pubblica (21 settembre) con il primo di quatto concerti programmati per l'occasione.

Si giunge così al decennio appena trascorso, con l'ultimo periodo - fino al 1993 - di Gorzanelli (assorbito da impegni più collegati alla propria attività compositiva) e con il recentissimo incarico assunto da Giordano Tunioli, su risoluzione elettiva del Collegio Docenti dello stesso Conservatorio (in osservanza alle norme ministeriali che nel 1993 sancirono tale principio). Valutare i risultati della sua direzione -se pure in via resa provvisoria dall'esiguo lasso di tempo- equivale non solo a confrontarsi con i nuovi intenti che egli ha saputo incentivare, ma anche a misurare l'incidenza di un pregevole itinerario tracciato dai predecessori per il Conservatorio e per la città di Ferrara.

Si pensi ai meriti di Giovanni Minguzzi (tra i fondatori, nel 1898, della "Società del Quartetto") e di Alessandro Peroni (che incrementa i "pubblici saggi" con i concerti alla Sala Gialla del Castello Estense); agli eventi del 1908 (il concerto di organo e violino tenuto nella Cattedrale da Marco Enrico Bossi e Umberto Supino per solidarietà alla popolazione di Messina dopo il terremoto; alle prime "Feste Frescobaldiane" dovute all'iniziative di Nando Bennati e dell'"Associazione Musicologi Italiani"); ai "trattenimenti artistici" promossi da Cattolica, tra cui il concerto vocale-strumentale allestito nel 1920 per il 50° della fondazione dell'Istituto; al concerto per Santa Cecilia, nel 1940, con celebri brani trascritti per grande orchestra, diretta ancora da Cattolica.

Alla luce di tale illustre tradizione è certo più agevole valutare le ragioni oggi legate alla simultanea ricorrenza di tre anniversari (il 125° della fondazione del "Liceo o Istituto Musicale", il 100° della denominazione "G. Frescobaldi", il 25° della statalizzazione del Conservatorio): non compiaciuto desiderio di autocelebrazione, quanto piuttosto un sentito omaggio al repertorio di insigni direttori del passato (Cattolica, Nielsen, Gorzanelli), ai quali si associa, con oggettivi meriti, l'operato di Tunioli, cui è lecito riconoscere l'incessante attività tradotta e concretizzata - con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara - nelle molteplici iniziative dell'ultimo triennio. Una sorta di appassionato impegno che continua a coinvolgere il Conservatorio e i suoi docenti nelle collaborazioni con enti e istituzioni culturali della città (Teatro Comunale, Università degli Studi, Istituto di Cultura "Casa Cini",- U.T.E.F.), nell'attività artistica (Appuntamento con la musica, lezioni-concerto, incontri con icompositori contemporanei, seminari, conferenze) e nella propria produzione documentaria (con la pubblicazione degli Annuari d'Istituto).

Pare insomma, rileggendo le testimonianze fin qui ripercorse e anche proiettandosi all'immediato futuro, di poter ravvisare nell'attuale realtà del "Frescobaldi" il pieno raggiungimento degli obiettivi che si annunciavano all'inizio del nostro secolo, quando l'Istituto - come annotava Carlo Righini, suo primo insigne 'cronista' (oltre che primo docente di Storia della Musica) - "già rivelava (...) quel fervore d'elaborazione del piano didattico e di iniziativa nel campo delle pubbliche manifestazioni": una premessa indispensabile ai successivi sviluppi e traguardi, che riteniamo non disattesi e che auspichiamo possano riconfermarsi, ancora più ampi e più gratificanti, "in consonanza coitempi nuovi".

Tutte le citazioni tra virgolette (locuzioni, qualifiche professionali, denominazioni didattiche) sono estratte da C. Righini, Il Liceo Musicale "Gerolamo Frescobaldi" di Ferrara, Firenze, Le Monnier, 1941, passim.

Conservatorio Frescobaldi

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